Presentazione "UOMINI E FIUMI. Storia di un'amicizia finita male", di Stefano Fenoglio

“I fiumi sono stati l’ambiente naturale che più di ogni altro ci ha permesso di diventare ciò che siamo”, sostiene il prof. Stefano Fenoglio nel suo ultimo saggio: “Uomini e fiumi. Storia di un’amicizia finita male”, che sarà presentato dall’Autore venerdì 20 ottobre prossimo, alle ore 21 nella Sala Aliberti della Biblioteca G. Monticone, in Via G.B. Giuliani 29 a Canelli, in un evento organizzato dall’Associazione Valle Belbo Pulita, in collaborazione con la Biblioteca G. Monticone, l’Associazione Memoria Viva di Canelli e l’UniTre Nizza – Canelli.
Siamo così abituati a considerare i corsi d’acqua come elementi immutabili e perenni del nostro panorama, sia esso naturale o urbano, da giungere quasi ad ignorarli, dimenticandoci il loro fondamentale, indispensabile contributo allo sviluppo della società. Il nostro rapporto con i fiumi è ormai diventato “parassitario”: li usiamo, li sfruttiamo, modificandone l’assetto idraulico e stravolgendone gli ecosistemi, e poi li dimentichiamo fino alla prossima catastrofe, ignorando quale sia stato il loro contributo alla vita dell’uomo, allo sviluppo sociale e culturale dell’umanità.
Ma ora i rapidi cambiamenti climatici, con i sempre più frequenti eventi estremi a cui stiamo assistendo, ci costringono ad interrogarci sullo stato di salute dei nostri corsi d’acqua, chiedendoci cosa stia succedendo, e sollecitandoci ad immaginare un nuovo rapporto con questi fondamentali elementi naturali. Per questo, la presentazione del libro del prof. Fenoglio, vecchio amico di Valle Belbo Pulita (aveva partecipato nel 2014 ad un importante convegno organizzato a Canelli dalla nostra associazione, a 20 anni dall’alluvione del ’94, oltre a presentare, qualche anno dopo, il suo bel volume sugli animali delle Alpi Occidentali) è un’occasione da non perdere, per cominciare a ricostruire un rapporto di conoscenza e di amicizia con i fiumi.
Partendo dalla sua grande passione per l’ambiente fluviale, di cui è da sempre un profondo frequentatore, prima ancora che conoscitore e studioso (Fenoglio insegna Ecologia e Zoologia fluviale all’Università di Torino, oltre a partecipare ad innumerevoli progetti di ricerca nell’ambito delle scienze che studiano gli ecosistemi acquatici), l’Autore ci guida a riscoprire l’apporto che i fiumi hanno dato, nel corso dei millenni, allo sviluppo delle società umane. Le prime tribù nomadi di Sapiens si sono trasformate da cacciatori e raccoglitori a stanziali, dediti all’agricoltura, grazie ai corsi d’acqua; i fiumi sono stati e sono essenziali per soddisfare i nostri bisogni primari (acqua ed igiene), per garantire difesa, nutrimento, costituire le prime grandi vie di comunicazione e trasporto, custodire preziose nicchie di biodiversità, oltre ad essere elemento costitutivo di pregio del paesaggio in cui viviamo.
Il libro è anche una vera e propria dichiarazione d’amore per un ambiente naturale così importante: riappropriarsi di un rapporto fecondo di conoscenza e scambio con i fiumi, di rispetto ed anche di capacità di gestione competente e con sguardo aperto e lungimirante. Nell’ormai prossimo anniversario della disastrosa alluvione del 4-5 novembre 1994, questo incontro costituisce un’occasione da non perdere, anche per riavvicinarsi con maggior consapevolezza al nostro Torrente Belbo.