Convegno UNA COSTITUZIONE NATA DALLA RESISTENZA
Dopo le celebrazioni del 25 e 26 aprile, continuano a Canelli le iniziative per ricordare l’80° anniversario della liberazione dal nazifascismo.
Al primo piano del Palazzo Comunale, in via Roma 37, prosegue fino al 30 maggio la mostra Dalla Resistenza alla Costituzione. Tale mostra è nata nel 2016, in occasione del settantesimo anniversario dell’elezione dell’Assemblea Costituente, come collaborazione tra Memoria Viva Canelli e l'Azione Cattolica Piemonte-Val d’Aosta. Da allora, è stata periodicamente aggiornata e ha girato per molte regioni italiane, raccogliendo svariate migliaia di visitatori. Ha, inoltre, ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dell’allora Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Una copia della mostra è esposta permanentemente nel Museo delle Carceri Nuove di Torino.
La mostra si pone gli obiettivi di ricordare com'è nata la Repubblica in un Paese uscito stremato da una Guerra Mondiale e da una crudele guerra civile, di illustrare come il suo documento fondativo, la Costituzione, si sia sviluppato e i principi fondamentali in esso contenuti e di sottolineare come molti dei diritti che oggi ci paiono scontati siano in realtà frutti relativamente recenti e trovino legittimazione nella nostra Carta. E’ articolata in tre capitoli: Dalla Resistenza alla Costituente (vengono illustrati lo stretto legame tra la Resistenza al nazifascismo e la nascita della nostra Carta), Dalla Costituente alla Costituzione (le idee e le persone dalle quali nacque la Costituzione, l’architettura costituzionale, i principi fondamentali, i principali nodi problematici) e Le donne italiane al voto per la prima volta (le particolarità del cammino di emancipazione femminile in Italia, il ruolo delle associazioni, il voto alle donne nel mondo). A supporto della mostra è stato realizzato un catalogo, che ne riporta i contenuti fondamentali, e sulla piattaforma Kahoot sono stati creati delle serie di quiz per stimolare l’apprendimento dei ragazzi. In collaborazione col Centro Studi Giorgio Catti è stato inoltre sviluppato il corso online Per una Scuola di sana e robusta Costituzione, contenente una serie di approfondimenti didattici di educazione costituzionale per la formazione culturale di docenti e studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado.
A coronamento delle celebrazioni, giovedì 22 maggio, alle ore 21, nella Sala Consiglio del Municipio di Canelli, si terrà un importante convegno dal titolo UNA COSTITUZIONE NATA DALLA RESISTENZA. Dopo il saluto della Sindaca Roberta Giovine, terrà la propria conferenza il prof. Renato Balduzzi (Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, già membro del CSM e Ministro della Salute), che tratterà degli Elementi di novità della Costituzione rispetto al fascismo. Seguirà il prof. Vittorio Rapetti (storico e principale autore della mostra) con il contributo Memoria e attualità della Costituzione. Ad introdurre e moderare l’incontro sarà l’avv. Alessandro Negro, Presidente del Consiglio Comunale di Canelli.
Agli insegnanti che parteciperanno verrà rilasciato dall’AIMC un attestato valido per la formazione docenti
In preparazione al convegno, i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Canelli hanno registrato dei video con le letture dei primi 34 articoli della Costituzione, che sono in corso di pubblicazione sui social (uno al giorno a partire dal 18 aprile).
Perché una mostra e un convegno sulla Costituzione per celebrare la Liberazione? Perché, come dicono i titoli delle due iniziative, Memoria Viva crede che la nostra Carta Costituzionale tragga diretta origine dalla lotta resistenziale e dalla liberazione dal nazifascismo. C’è voluto un monarca straniero per ricordarci come la Resistenza abbia legittimato il nostro Paese nel dopoguerra, elevandolo, almeno parzialmente, a grado di “cobelligerante”, e quindi consentendo prima ai cittadini italiani di scegliere liberamente tra Monarchia e Repubblica e poi ai Padri Costituenti di scrivere in libertà la Costituzione della Repubblica Italiana, ciò che non è avvenuto nel caso della Germania e del Giappone, dove le rispettive costituzioni sono state scritte “sotto dettatura”.
