CALAMANDRANA - GIORNO DELLA MEMORIA 2024 - Commemorazione di Luigi Therisod e posa della Pietra d’inciampo

Domenica 28 gennaio, ore 10, a Calamandrana, nel salone comunale sarà ricordata la figura di Luigi Therisod, deportato politico, ucciso a soli 19 anni nel campo di Mauthausen-Gusen. Dopo i saluti istituzionali, interverranno Simone Falco, presidente dell’Aned di Savona, Maria Pia Di Matteo (presidente Memoria Viva) e Franca Oliva, alla guida dell’Anpi di Alassio. Seguirà la posa della Pietra d’inciampo alle ore 11 in via Roma 26, di fronte alla casa dove abitò Luigi Therisod. Le pietre di inciampo, ormai diffuse in tutta Europa, sono realizzate dell’artista tedesco Gunter Demnig, per ricordare le singole vittime della deportazione nazifascista. La mattonella reca l’indicazione “Qui abitava Luigi Therisod, nato nel 1925, arrestato il 24 dicembre 1943 deportato a Mauhausen ‘, assassinato il 14 settembre 1944 a Gusen”.

Spiega Liliana Gatti, consigliera delegata alla Cultura: “Questa piccola pietra in ottone, posta su un sanpietrino, in memoria delle vittime della deportazione, invita il passante a fermarsi, a leggere, a non dimenticare; è, dunque, una forma di memoria pubblica estremamente precisa e prossima alla vita quotidiana, un modo per “inciampare” ogni giorno metaforicamente nella storia. Così anche Calamandrana entrerà a far parte di un grande circuito culturale europeo che vuole essere una memoria diffusa sul territorio”. L’iniziativa è stata curata dal Comune, con la Biblioteca, l’associazione Le colline della cultura, Memoria Viva di Canelli, Anpi e Aned liguri, che hanno attivamente collaborato, in quanto Luigi Therisod visse ad Alassio.

Luigi Therisod nasce a Calamandrana, il 4 febbraio 1925, figlio di Carlo e Teresa Lovisolo, secondo di tre fratelli. Il trasferimento della famiglia ad Alassio avviene quando Luigi è ancora in giovane età e non interrompe i legami con i parenti rimasti nell’Astigiano, tutti onesti lavoratori con ideali antifascisti ben radicati.

A Calamandrana visse a lungo il capostipite Luigi Therisod che morì nel ’42, nonno di Luigi e suo omonimo. All’inizio del 1943 Luigi ritorna a Calamandrana. Da chi lo conobbe, veniva descritto come un bellissimo ragazzo, alto, magro, atletico, amante dei pochi divertimenti disponibili come il ballo, sempre aperto con tutti. Nel tempo libero amava intavolare discussioni politiche di chiara natura antifascista, attento a non farsi notare oltre la ristretta cerchia di amici, tutti convinti antifascisti. È in questo periodo che si rafforza il legame con il cugino Mario Therisod di due anni più giovane, che diventerà poi partigiano garibaldino. Diviene anche amico fraterno di Giuseppe Elto, un altro giovane partigiano con cui condividerà il destino. Dopo l’8 settembre del ‘43 divenne impossibile non prendere una posizione; i ragazzi del ’25 in breve tempo avrebbero dovuto scegliere tra arruolarsi nella RSI o salire in montagna.

Luigi senza alcun dubbio, prese la via delle Langhe, insieme a Beppe Elto. Il loro ingresso nel distaccamento partigiano della Stella Rossa risale al 1 dicembre ’43. L’esperienza di Luigi come partigiano purtroppo è di breve durata: il 24 dicembre 1943 viene infatti catturato a San Giacomo di Roburent, con altri 28 compagni, da elementi delle prime formazioni autonome militari della Val Casotto. I deportati furono sette. Luigi fu tra quelli che ebbero la sorte peggiore, incarcerato a Cuneo, poi trasferito alle Nuove di Torino a disposizione delle SS. Il 13 marzo 1944 viene caricato su uno di quei vagoni bestiame trasformati in trasporto prigionieri e deportato in Austria. Finiscono con lui altri 245 sfortunati giovani, partigiani, sovversivi, gente comune, tra i quali 31 operai Fiat catturati senza un perché. Destinazione per tutti: il campo di concentramento di Mauthausen dove arrivarono il 20 marzo 1944. Luigi morì il 14 settembre, in infermeria, a soli sei mesi dall’arrivo, sufficienti ad annientare il suo forte fisico atletico; sei mesi dopo morì l’amico fraterno Giuseppe Elto, il 2 marzo 1945.